C'è poco da stare Allegrini

Ignoranza o malafede?

Come ci si può fidare di parlamentari che cercano di far approvare leggi tramite brogli con gruppi privati? E’ semplice ignoranza e superficialità o sono ideologicamente affini ai gruppi anti-sette?

Uno dei pochi aspetti positivi dello scioglimento anticipato delle Camere decretato da Napolitano il 15 dicembre scorso, è il fatto che alcuni senatori se ne vanno a casa. Speriamo che cambino lavoro e smettano di danneggiare l’Italia con proposte di legge assurde, anacronistiche e dannose.

Ci riferiamo al gruppetto di parlamentari che, anche durante questa legislatura, hanno presentato  Disegni di Legge fotocopia per reintrodurre nel codice penale il reato fascista che puniva il plagio sotto diverso nome.

In particolare il Disegno di Legge (DdL) n. 569 “Disposizioni concernenti il reato di manipolazione mentale”. Un ottimo giurista e parlamentare di altri tempi ha definito il reato di plagio o manipolazione mentale una fattispecie di reato inesistente.

L’altro effetto positivo prodotto dalla cessazione di questa tribolata legislatura è il decadimento di questo DdL e delle sue copie carbone.

Il DdL 569 era stato proposto nel 2010 dal senatore Antonino Caruso, da allora stava venendo discusso dalla Commissione Giustizia e Laura Allegrini ne era la relatrice.

Durante la trattazione del DdL sono accaduti parecchi episodi che hanno reso evidente, a chi sapeva osservare, che alcuni senatori, Caruso e Allegrini in primis, privilegiavano nei loro contatti i gruppi anti-sette e singoli individui chiaramente schierati a favore del plagio.

Non ci sarebbe stato nulla di male se si fosse trattato di rapporti istituzionali e se avessero dedicato la stessa attenzione alle associazioni, studiosi e individui che erano a sfavore o che erano super partes, ma così non è stato. Questa parzialità è stata ancor più evidente nella fase delle audizioni degli esperti del settore, tant’è che sono stati interrogati per la stragrande maggioranza gruppi e individui favorevoli all’approvazione del DdL (si veda Testimoni fondamentali).

Di queste relazioni abnormi tra i senatori pro-plagio, gli anti-sette e la S.A.S. (Squadra Anti Sette) ne abbiamo diffusamente parlato nei precedenti articoli, documentando i contatti e le commistioni tra pubblico e privato. Esortiamo il lettore a consultarli.

La situazione è stata tollerata a lungo, sottaciuta, poco nota o difficilmente comprensibile ai non addetti. Nemmeno coloro che subivano l’azione degli anti-sette, soprattutto in forma di campagne mediatiche, sapevano della contiguità esistente tra questi gruppuscoli che rilasciavano dichiarazioni allarmistiche contro le “sette” e i politici che dovevano decidere sulla reintroduzione del plagio. Tanto meno erano informati del fatto che questi anti-sette agivano come referenti privilegiati di un organismo di polizia (si veda I referenti della S.A.S.).

Era una realtà conosciuta da pochi e quei pochi non avevano voce. La stampa non è mai interessata a dichiarazioni che smentiscono gli abusi e i politici erano disattenti o influenzati dalle campagne mediatiche, quando non erano essi stessi in sintonia con gli anti-sette.

Andrea PastoreMa qualcosa ha cominciato ad emergere quando il 26 aprile 2012 il senatore del PdL Andrea Pastore ha messo il dito nella piaga interrogando i Ministri dell’Interno e della Salute proprio sulla questione dei rapporti tra il Forum anti-sette e la S.A.S., pur senza fare riferimento alla vicinanza tra alcuni suoi colleghi parlamentari e gli anti-sette.

L’interrogazione dell’ormai ex senatore ha causato immediata preoccupazione tra i componenti del Forum anti-sette. Tant’è che uno dei suoi componenti di spicco, la dr.ssa Lorita Tinelli del CeSAP di Bari, ne ha parlato sul suo sito (www.cesap.net/forum) e se ne sono lamentati anche gli altri membri del Forum.

Lamentarsi è lecito, ma, a differenza delle comari di De André, le reazioni non si sono limitate all’invettiva, si sono spinte ben oltre. Rivelatrice in tal senso è l’e-mail che Maurizio Alessandrini, presidente FA.VI.S. e referente S.A.S., ha inviato il giorno seguente agli altri componenti del Forum anti-sette, definendo “GRAVISSIMO!!!” il fatto che un parlamentare si sia “permesso” di presentare un’interrogazione sul loro operato:

Testo email favis.antiplagio a tinelli

Questo significa anche che, poche ore dopo l’avvenuta presentazione dell’interrogazione del senatore Pastore, il Forum anti-sette stava già informando la senatrice Laura Allegrini e la Dr.ssa Maria Carla Bocchino, massimo dirigente della S.A.S. che opera dal Ministero dell’Interno.

La stranezza non è che ne siano venuti a conoscenza così velocemente, dato che la tecnologia moderna permette di reperire in tempo reale tutto quello che appare in rete, bensì il fatto che costoro possano permettersi di alzare il telefono e chiamare una senatrice e un dirigente nazionale di un organo di polizia con la certezza di ricevere immediata udienza.

Un comune mortale non ha questi privilegi e deve rimanere in attesa al telefono, talvolta invano, perfino quando chiama il sindaco o il comandante dei carabinieri di un piccolo comune.

L’altra incongruenza è rappresentata dal fatto che il Forum anti-sette abbia ritenuto necessario avvisare la relatrice del DdL scritto dal senatore Caruso riguardo un’interrogazione che nemmeno citava tale proposta. Stranezza che può essere spiegata solo dal fatto che anti-sette, senatori pro-plagio e S.A.S. stavano operando in sintonia per realizzare un piano comune ben poco democratico.

Non ci dilunghiamo sulle azioni poste in essere per “far cambiare idea” al senatore Pastore, basti sapere che, meno di un mese dopo la presentazione, Pastore ha ritirato l’interrogazione, come riferisce  la stessa Tinelli sul suo sito.

testo sito tinelli

Tempi da record e pressioni enormi per convincere un senatore a tornare sui passi e ritirare un’interrogazione presentata poche settimane prima. Sfidiamo chiunque a visitare l’archivio del sito www.senato.it, spulciare tra le varie legislature e trovare un episodio simile.

Che la senatrice Allegrini sia intervenuta per convincere Pastore a ritirare la sua interrogazione è dimostrato anche da questa e-mail scritta da un’associata di Alessandrini, tale Sonia Ghinelli, e che parla dell’interrogazione e dell’invio di informazioni utili “a far comprendere anche al Sen. Pastore a cosa si è prestato”.

testo email ghinelli - aris toscana

In questo caso si può dire che la Allegrini ha operato come “santo protettore” del Forum anti-sette per aiutarli ad eliminare una voce critica verso il loro operato qual era l’interrogazione di Pastore.

Mentre Pastore veniva convinto a ritirare la sua interrogazione, i lavori della Commissione Giustizia riprendevano e iniziava la fase delle audizioni, l’indagine conoscitiva che prevedeva la convocazione di esperti e testimoni da interrogare riguardo il fenomeno della manipolazione mentale.

I componenti del Forum anti-sette, grazie alla loro posizione di referenti privilegiati della S.A.S. e al rapporto diretto e privato che avevano con la Allegrini, sapevano sempre in anticipo cosa stava facendo la Commissione in relazione al DdL 569.

Ad esempio, in questa e-mail indirizzata agli altri componenti del Forum anti-sette, Alessandrini rivelava che già nel dicembre 2010 aveva un canale preferenziale con la Allegrini che, a quanto pare, gli aveva fatto delle promesse. In questo caso la Allegrini lo aveva chiamato pochi minuti prima per informarlo riguardo le decisioni della  presidenza della Commissione Giustizia riguardo il DdL 569.

email Alessandrini

A parte il fatto di per sé irrituale, per usare un eufemismo, che la relatrice del DdL 569 abbia informato dei privati sulle decisioni interne della commissione, è significativo che Alessandrini abbia un rapporto così particolare con la Allegrini che addirittura lo ha chiamato per telefono per dargli queste informazioni.

Nel febbraio 2011 Alessandrini ha di nuovo informato i componenti del Forum anti-sette dell’ennesimo contatto avuto con la Allegrini, riferendo di aver appreso ancora una volta informazioni riservate agli addetti ai lavori e che avrebbe presto avuto nuovi dettagli.

email Alessandrini

Infatti, dopo meno di una settimana Alessandrini era in grado di fornire l’elenco dei “nominativi per le audizioni” che aveva accordato con la senatrice Allegrini.

email Alessandrini

La lista ha subito variazioni in seguito, ma alla fine Alessandrini, Caruso e la Allegrini hanno concordato una lista per le audizioni. Lista che, nei loro intendimenti, doveva rimanere segreta. Tanto che, alla vigilia delle audizioni, nel maggio 2012, i componenti del Forum anti-sette erano preoccupati per una presunta fuga di notizie, della  quale volevano riferire al presidente della Commissione Giustizia Filippo Berselli e alla Allegrini.

testo email ghinelli

Purtroppo per il Forum anti-sette e i loro soci, qualche tempo dopo, i loro brogli sono stati messi in piazza da un’altra interrogazione parlamentare presentata il 12 luglio 2012 dal deputato DS Paola Binetti.

Ma di questo parleremo nella prossima puntata.

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24 dicembre 2012